“Malcom e Marie” ma potrebbero essere Paolo e Anna, Giorgio e Fabio, Serena e Francesca..
In questo film, dove tempo della storia e tempo del racconto sono equivalenti, la coppia è al centro della scena, nelle sue dinamiche più tossiche.
Tutta la vicenda si svolge nell’arco temporale di una serata/nottata dove, come sul ring, Malcom e Marie arrivano a toccare gli abissi più cupi della loro relazione. Monologhi farciti di attacchi si alternano a silenzi strazianti, frasi urlate e pianti anticipano momenti di tenerezza e passione. È un gioco al massacro dove ciascuno, conoscendo le debolezze dell’altro, colpisce proprio dove la carne e dove l’anima sono più deboli.
Ci si fa male con le parole, un male che resta, un male che difficilmente guarisce da solo. Non si critica solo l’altro come partner, ma si mina la sua identità, il suo valore personale, il suo essere persona, prima ancora che compagno.
Dialoghi intensi, recitazione notevole, due ore di film che nonostante due soli personaggi e una sola ambientazione tengono viva l’attenzione dello spettatore che è come se fosse lì con loro, sul divano, sul letto, al tavolo della cucina, in bagno davanti allo specchio. Belli e realizzati ma allo stesso tempo tristi e feriti, dalla vita, da sé stessi e da una relazione che non sta andando per il verso giusto. Un lavoro di psicoterapia di coppia con loro sarebbe potente perché si conoscono bene, sanno guardarsi dentro e guardare dentro l’altro.
Aiutati potrebbero trasformare la cattiveria che sta distruggendo il loro rapporto in energia per poter costruire qualcosa di nuovo. Non sarebbe semplice, ma neanche impossibile. Buona visione!